Esonero contributivo per chi lavora in smartworking - resmagazine.it
Smart working, esonero contributivo per alcune categorie di lavoratori: ecco a chi spetta questo importante vantaggio.
Con l’entrata in vigore della Legge 12 settembre 2025, n. 131, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 218 del 19 settembre 2025, si avvia una nuova fase per le aree montane italiane, storicamente segnate da spopolamento e difficoltà economiche. Questa normativa rappresenta un intervento strategico di rilancio territoriale, con particolare attenzione all’esonero contributi per i datori di lavoro che assumono personale in smart working residente in piccoli comuni montani. Le misure prevedono incentivi fiscali e agevolazioni previdenziali finalizzati a sostenere la crescita demografica e lo sviluppo sostenibile di queste zone.
La legge nasce dall’esigenza di contrastare il progressivo abbandono delle zone montane, caratterizzate da isolamento geografico e carenze infrastrutturali. L’obiettivo primario consiste nel favorire il ripopolamento dei piccoli centri montani, stimolando la nascita di nuove attività produttive e valorizzando le risorse locali attraverso strumenti fiscali e incentivi mirati.
L’esonero contributi zone montane si configura come il fulcro della riforma, offrendo un sostegno concreto ai datori di lavoro che decidono di investire in queste aree, soprattutto impiegando giovani lavoratori in modalità agile. Il provvedimento mira non solo a incrementare l’occupazione stabile, ma anche a rafforzare il tessuto sociale ed economico delle comunità montane.
Il beneficio riguarda i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato di personale che esercita la propria attività in smart working. Per accedere all’agevolazione è necessario rispettare specifiche condizioni:
L’esonero contributivo esclude i premi e contributi INAIL e non incide sull’aliquota pensionistica del lavoratore, garantendo così la regolarità dei futuri trattamenti previdenziali.
L’incentivo si articola in una gradualità temporale con importi decrescenti:
Questa modulazione consente alle imprese di programmare con anticipo le assunzioni e assicura un beneficio immediato nei primi anni, con una progressiva riduzione nel medio termine.
Uno degli aspetti innovativi della legge è il riconoscimento dello smart working non solo come strumento di conciliazione tra vita privata e lavoro, ma anche come opportunità per riequilibrare la distribuzione demografica e produttiva nel Paese. Incentivare il lavoro agile nelle zone montane consente a chi si trasferisce di mantenere rapporti di lavoro con aziende situate in altre regioni, garantendo stabilità occupazionale senza rinunciare al contesto di vita scelto.
Questa modalità di lavoro può ridurre il pendolarismo e migliorare la qualità della vita, con evidenti ricadute positive sull’economia locale: nuovi residenti aumentano la domanda di servizi, abitazioni e attività commerciali, contribuendo a rivitalizzare i piccoli comuni montani.
L’intervento rappresenta così un’importante combinazione di politiche fiscali, occupazionali e sociali, con la prospettiva di favorire la permanenza e il radicamento nei territori montani, contrastando il fenomeno dello spopolamento che ha caratterizzato queste aree negli ultimi decenni.