
Il problema dell'overtourism e come risolverlo - resmagazine.it
Overtourism: sfide e strategie per una gestione sostenibile dei flussi turistici. I danni alla natura sono gravi, occorrono soluzioni.
Negli ultimi anni il fenomeno dell’overtourism, o iperturismo, è sempre più al centro dell’attenzione globale per gli impatti negativi che comporta su ambiente, società ed economia delle destinazioni turistiche. Questo fenomeno, definito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo come una pressione eccessiva su un luogo che compromette la qualità della vita dei residenti e l’esperienza dei visitatori, rappresenta una sfida cruciale per la sostenibilità del settore turistico.
Cos’è l’iperturismo e le sue origini
L’iperturismo non si limita a indicare un semplice eccesso di visitatori, ma si riferisce specificamente a una sovrappressione turistica che supera la capacità di carico ambientale, sociale e infrastrutturale di una destinazione. La concentrazione di flussi turistici in determinati luoghi e periodi, spesso coincidenti con le stagioni di punta, crea effetti dirompenti sul tessuto urbano e naturale.
Il fenomeno nasce da molteplici cause, tra cui la diffusione dei voli low-cost che hanno reso i viaggi accessibili a fasce molto ampie della popolazione, l’espansione delle piattaforme digitali e social che amplificano la visibilità delle mete più gettonate, e la proliferazione di forme di alloggio alternative come gli affitti brevi. A ciò si aggiunge la tendenza a viaggiare principalmente in periodi limitati, come le festività o le vacanze estive, concentrando così un elevato numero di turisti in un arco temporale ristretto. Anche il turismo delle navi da crociera contribuisce in modo significativo, scaricando migliaia di visitatori in poche ore nelle città portuali.

Gli effetti dell’overtourism sono molteplici e ben documentati. Dal punto di vista ambientale, la pressione turistica provoca un aumento dei rifiuti, uno stress eccessivo sulle risorse idriche ed energetiche, l’erosione di sentieri naturali e spiagge, e un danno alla biodiversità locale. Questi impatti mettono a rischio la conservazione di ecosistemi fragili, come è avvenuto in alcune zone naturali protette o isole come Ko Phi Phi Leh in Thailandia, dove la barriera corallina è stata gravemente compromessa.
Infine, sul fronte infrastrutturale si registrano congestioni nei trasporti pubblici e privati, lunghe code e un degrado generale della vivibilità urbana, elementi che compromettono non solo l’esperienza turistica, ma anche la qualità della vita dei cittadini.
Strategie e soluzioni per un turismo sostenibile
Per fronteggiare l’overtourism, diverse città nel mondo stanno adottando misure concrete di gestione e regolamentazione. Venezia, ad esempio, ha introdotto un sistema di ticket d’ingresso per i visitatori giornalieri, con l’obiettivo di limitare il flusso dei day-tripper e favorire una distribuzione più equilibrata dei turisti nel tempo.
Le strategie più efficaci includono:
- Gestione dei flussi turistici: attraverso prenotazioni obbligatorie nei periodi di alta stagione e limiti al numero di visitatori in siti sensibili, con possibilità di contingentare l’accesso ai mezzi di trasporto turistici.
- Diversificazione delle mete: promozione di itinerari alternativi, borghi meno noti e destagionalizzazione tramite eventi culturali e iniziative autunnali e invernali.
- Regolamentazione degli alloggi turistici: limitazione degli affitti brevi nelle zone più affollate e controlli più rigorosi per evitare la trasformazione indiscriminata del patrimonio immobiliare residenziale in strutture ricettive.
- Coinvolgimento della comunità locale: integrare i residenti nei processi decisionali e nella governance turistica per garantire che i benefici derivanti dal turismo siano distribuiti equamente.
- Educazione e sensibilizzazione dei visitatori: diffusione di codici di condotta e promozione di un turismo più lento, rispettoso e a basso impatto ambientale.
Inoltre, la tecnologia gioca un ruolo cruciale nel monitoraggio in tempo reale dei flussi turistici tramite app e sensori, consentendo interventi tempestivi per evitare sovraccarichi e migliorare la qualità complessiva dell’esperienza turistica.