
Agenzia delle Entrate, avviso ai cittadini - Resmagazine.it
Negli ultimi mesi cresce il numero di notifiche fiscali e previdenziali tramite raccomandata 689: ecco come riconoscerle, i rischi legati alla mancata risposta e le azioni utili.
Negli ultimi mesi, un numero crescente di cittadini ha ricevuto una raccomandata con codice 689 da parte di Poste Italiane. Questa tipologia di raccomandata, spesso associata a comunicazioni di natura fiscale o previdenziale, non rappresenta una semplice missiva ma può nascondere atti con importanti implicazioni giuridiche, come cartelle esattoriali, avvisi di pagamento INPS o sanzioni amministrative. Poste Italiane, sotto la guida della presidente Silvia Maria Rovere e dell’amministratore delegato Matteo Del Fante, è da tempo il principale vettore di queste notifiche, garantendo un sistema di tracciamento standardizzato che consente la gestione efficiente di tali comunicazioni.
Cosa sono le raccomandate con codice 689 e quale contenuto possono avere
Il codice 689 non indica in modo esplicito la natura della comunicazione ricevuta, ma è una classificazione interna utilizzata da Poste Italiane per distinguere e gestire logisticamente tali invii. La prassi conferma che questa tipologia di raccomandata è prevalentemente utilizzata per notificare atti connessi a debiti verso lo Stato, quali:
- Cartelle di pagamento relative a imposte non versate o avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione;
- Avvisi di pagamento di tributi locali, come IMU, TARI o bollo auto;
- Solleciti e comunicazioni riguardanti multe stradali non pagate, già trasmesse a ruolo;
- Avvisi di addebito INPS per contributi previdenziali o somme dovute;
- Ordinanze-ingiunzioni e provvedimenti sanzionatori notificati dalle Prefetture, come previsto dalla legge n. 689/1981.

È fondamentale comprendere che il codice 689 serve esclusivamente a Poste Italiane per la gestione e il tracciamento delle spedizioni e non costituisce un’informazione ufficiale sul contenuto o sulla gravità dell’atto notificato.
Un elemento cruciale per chi riceve una raccomandata 689 riguarda i termini di giacenza e il momento in cui la notifica si considera perfezionata. La normativa vigente prevede che la raccomandata resti in giacenza presso l’ufficio postale per un periodo massimo di 30 giorni, ma la notifica si considera perfezionata già dopo 10 giorni dalla messa a disposizione del destinatario (detta “compiuta giacenza”).
Questa distinzione è particolarmente rilevante perché:
- Per l’ente notificante (ad esempio Agenzia delle Entrate o INPS), la notifica si considera eseguita al momento della consegna del plico a Poste Italiane (principio di spedizione);
- Per il destinatario, invece, la notifica si perfeziona solo con il ritiro effettivo o con il decorso del periodo di giacenza di 10 giorni.
I giudici della Corte di Cassazione (sentenza n. 13452/2017) hanno confermato questo “doppio binario” giuridico, che fa sì che gli effetti della notifica abbiano momenti di decorrenza differenti a seconda del punto di vista.
Ignorare una raccomandata 689 è sconsigliabile, poiché la legge prevede che l’atto si consideri validamente notificato anche senza il ritiro da parte del destinatario. In pratica, dopo i 10 giorni di giacenza, decorrono i termini per presentare ricorso o per adempiere quanto richiesto, e la mancata risposta può comportare conseguenze gravi come:
- La definitiva esecutività di una cartella di pagamento;
- L’iscrizione a ruolo di una multa stradale con conseguente impossibilità di impugnazione;
- L’efficacia di titolo esecutivo di un avviso di addebito INPS.
È possibile tuttavia fare ricorso, ma i termini e l’autorità competente variano a seconda del tipo di atto notificato:
- Per le cartelle di pagamento tributarie, il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni alla Commissione Tributaria;
- Per gli avvisi di addebito INPS, l’opposizione va proposta entro 40 giorni al giudice del lavoro;
- Per le ordinanze-ingiunzioni della Prefettura o comunicazioni di sanzioni amministrative, il ricorso si presenta di norma entro 30 giorni al giudice ordinario, o entro 60 giorni se il destinatario risiede all’estero.
Il mancato rispetto dei termini determina la definitiva validità dell’atto e l’avvio di eventuali azioni esecutive.
Il ricorso contro una raccomandata 689 non è gratuito. Per gli atti tributari è previsto il versamento di un contributo unificato che varia in base al valore della controversia, mentre per i ricorsi INPS o ordinanze-ingiunzioni si applicano le regole del processo civile. In caso di soccombenza, il giudice può inoltre condannare la parte perdente al pagamento delle spese processuali.
Per evitare spiacevoli sorprese, è consigliabile:
- Monitorare regolarmente l’estratto conto debitorio presso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione;
- Consultare il cassetto previdenziale INPS, che consente di visualizzare in anticipo gli avvisi di addebito in formato digitale;
- Tenere sotto controllo le scadenze dei tributi locali più comuni (IMU, TARI, bollo auto);
- Attivare un domicilio digitale, come ad esempio tramite SPID o PEC, o nominare un domiciliatario abilitato, per ricevere tempestivamente tutte le comunicazioni ufficiali evitando così la notifica per “compiuta giacenza” senza effettiva conoscenza.
Poste Italiane rappresenta la principale infrastruttura di recapito in Italia, con una rete capillare di oltre 12.700 uffici postali e un personale di circa 121.000 dipendenti. Con un fatturato di 12,6 miliardi di euro e oltre 46 milioni di clienti, il gruppo presieduto da Silvia Maria Rovere e guidato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante è fondamentale per la diffusione delle comunicazioni ufficiali e fiscali su tutto il territorio nazionale.
L’azienda ha recentemente rafforzato la sua collaborazione con la Polizia di Stato per la sicurezza cibernetica delle infrastrutture digitali, garantendo così una maggiore tutela nella gestione delle notifiche elettroniche e cartacee. Inoltre, il continuo sviluppo dei servizi digitali, come l’implementazione di soluzioni di tracciamento innovative e l’ampliamento dei servizi online tramite il portale PosteID, rappresenta un valore aggiunto che aiuta cittadini e imprese a gestire con maggiore efficacia le comunicazioni ufficiali.
A fronte dell’aumento delle notifiche con codice 689, la trasparenza e la corretta informazione diventano elementi chiave per evitare errori e tutelare i diritti dei contribuenti e dei destinatari di avvisi fiscali e previdenziali.