
Arrivano migliaia di fermi amministrativi auto dall’Agenzia delle Entrate: chi li riceverà e come bloccarli - resmagazine.it
Chi rischia il fermo amministrativo auto dall’Agenzia delle Entrate e come fare per bloccarli preventivamente,
Il fermo amministrativo è uno strumento utilizzato dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione per garantire la riscossione coattiva dei debiti tributari insoluti. In particolare, saranno interessati i proprietari di veicoli con pendenze fiscali rilevanti e non sanate entro i termini previsti dalla legge.
Le categorie più a rischio includono:
- Contribuenti con cartelle esattoriali non pagate relative a imposte dirette o indirette;
- Coloro che hanno ignorato precedenti solleciti o avvisi bonari;
- Proprietari di veicoli intestati a soggetti con debiti iscritti a ruolo superiori alla soglia minima stabilita (solitamente intorno ai 1.000 euro).
L’operazione si concentrerà soprattutto su autovetture ma potrà riguardare anche motocicli e altri mezzi registrati al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Il fermo comporta l’impossibilità legale di circolare con il mezzo fino alla completa estinzione del debito.
Come funziona il procedimento del fermo amministrativo
Una volta accertata la presenza del credito insoluto, l’Agenzia invierà al contribuente un avviso formale contenente la comunicazione dell’iscrizione del fermo amministrativo sul veicolo. Questo atto rappresenta una vera e propria limitazione della proprietà: senza rimozione del vincolo da parte dell’Ente creditore, sarà vietata qualsiasi forma d’uso stradale.
È importante sottolineare che prima dell’iscrizione definitiva viene sempre notificato un preavviso che consente al debitore di regolarizzare la posizione entro un termine prestabilito (generalmente 60 giorni). Se ciò non avviene, scatterà automaticamente l’iscrizione del fermo presso gli uffici competenti.
Per verificare se sul proprio mezzo grava già un provvedimento simile è possibile consultare gratuitamente i servizi online messi a disposizione dal PRA oppure rivolgersi direttamente agli sportelli territoriali dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

La via più immediata ed efficace per evitare conseguenze gravi come la sospensione della circolazione è procedere tempestivamente al pagamento integrale della somma dovuta comprensiva degli eventuali interessi e sanzioni accessorie applicabili. Tuttavia esistono altre modalità da considerare:
- Rateizzazione: L’Agenzia offre piani dilazionati personalizzati; aderendo si può ottenere lo sblocco temporaneo o definitivo del vincolo sul veicolo.
- Ricorso: Nel caso in cui si ritenga ingiustificata l’iscrizione (ad esempio errori nell’importo richiesto), è possibile presentare ricorso all’Ufficio competente entro termini specifici.
- Accertamento collaborativo: Per situazioni complesse può essere utile attivarsi tramite professionisti abilitati per negoziare soluzioni alternative con gli enti creditori.
Inoltre va ricordato che durante tutto questo iter resta valida la possibilità – nei casi previsti dalla normativa vigente – di richiedere misure cautelari sospensive in attesa della definizione definitiva della controversia fiscale.
L’informazione preventiva rappresenta dunque uno strumento cruciale: conoscere tempestivamente lo stato dei propri obblighi fiscali permette infatti d’intervenire prima che scatti una misura così restrittiva come quella del fermo auto imposto dall’Amministrazione finanziaria italiana.