Auto, l'elenco di tutte quelle che non potranno più circolare nel 2026: che batosta - resmagazine.it
Auto, questi sono i modelli che non potranno più camminare su strada nel 2026: molti italiani in difficoltà!
A partire dal 1° gennaio 2026, le autorità locali e nazionali applicheranno restrizioni severe alla circolazione delle vetture alimentate a diesel e benzina. Secondo le normative aggiornate, chi possiede un veicolo con motore tradizionale dovrà necessariamente scegliere tra la vendita o la rottamazione dell’auto se questa non rispetta i nuovi standard ambientali. La finalità è chiara: eliminare gradualmente dalla strada i mezzi più inquinanti, favorendo l’adozione di veicoli elettrici, ibridi o a basse emissioni.
A livello pratico, ciò significa che a partire dal 2026 non sarà più possibile circolare con molte delle auto a combustione interna attualmente in uso. Le amministrazioni comunali, in particolare nelle grandi città e nelle aree metropolitane, avranno il compito di far rispettare il divieto, prevedendo controlli più stringenti e sanzioni per chi non si adegua. La misura si inserisce all’interno di un quadro normativo europeo che spinge fortemente verso la decarbonizzazione del settore automobilistico.
Il blocco della circolazione delle auto diesel e benzina avrà inevitabilmente conseguenze dirette sul mercato dell’usato e sulle abitudini degli automobilisti. Molti proprietari si troveranno nella necessità di vendere o rottamare i loro veicoli prima della scadenza naturale, con possibili ripercussioni sul valore dei veicoli tradizionali. Le concessionarie e le officine dovranno adattarsi rapidamente, incentivando la vendita di auto elettriche e offrendo soluzioni di mobilità alternative.
Il governo ha previsto anche una serie di incentivi per facilitare la transizione verso mezzi più sostenibili, tra cui bonus per l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi e agevolazioni fiscali per chi decide di rottamare un’auto inquinante. Tuttavia, rimangono alcune criticità, soprattutto per chi vive in aree meno servite da infrastrutture per la mobilità elettrica o per chi non può permettersi un cambio di veicolo immediato.
L’introduzione di questo blocco rientra in una strategia più ampia finalizzata a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre l’impatto ambientale del trasporto su strada. Le amministrazioni stanno investendo in infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e in sistemi di trasporto pubblico più efficienti e meno inquinanti. Inoltre, si sta promuovendo una cultura della mobilità condivisa e sostenibile, con l’obiettivo di ridurre il numero di auto in circolazione e di favorire l’utilizzo di mezzi alternativi come biciclette, monopattini elettrici e car sharing.
Le città italiane si preparano dunque a un cambiamento profondo nel modo di muoversi, con benefici attesi non solo in termini ambientali ma anche di vivibilità urbana e salute pubblica. Il blocco delle auto diesel e benzina rappresenta un tassello fondamentale di questo percorso, una misura che, pur con le sue difficoltà, punta a un futuro più verde e sostenibile per tutti.